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Il basso Rocco Cavalluzzi si è affermato come uno degli interpreti più versatili della sua generazione, distinguendosi per la profondità della sua voce, la sensibilità interpretativa e la padronanza di un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo.

Formatosi al Conservatorio di Campobasso, dove si è diplomato con il massimo dei voti, Cavalluzzi ha perfezionato la sua tecnica vocale con maestri del calibro di Marina Gentile, Sherman Lowe e, attualmente, con il celebre basso Luca Tittoto. La sua formazione si è arricchita grazie alla partecipazione a prestigiose accademie, tra cui l’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca, dove ha vinto il premio come “Miglior Talento”, e l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dove ha ottenuto la borsa di studio dedicata al grande Paolo Montarsolo.

Il suo debutto professionale è avvenuto nel ruolo di Raimondo (Lucia di Lammermoor) nei teatri di Treviso e Ferrara, sotto la direzione di Sergio Alapont e la regia di Francesco Bellotto, dopo aver vinto il concorso Toti Dal Monte. Da allora, Cavalluzzi ha calcato i palcoscenici di alcuni dei teatri più importanti al mondo, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, dove ha interpretato ruoli come Alidoro (La Cenerentola), Bartolo (Il Barbiere di Siviglia), Dulcamara (L’Elisir d’amore), il deputato fiammingo (Don Carlo) e Ourskan (Ali Babà e i 40 ladroni).

Negli ultimi anni, Cavalluzzi ha consolidato la sua presenza internazionale con debutti di grande rilievo. Nel 2023, ha interpretato Lord Sidney (Il viaggio a Reims) allo Staatstheater Augsburg e Gubetta(Lucrezia Borgia) all’Aalto Theater Essen, segnando il suo ingresso nel panorama lirico tedesco. Sempre nel 2023, si è esibito al Musikfestspiele Potsdam nel ruolo principale dell’Idalma di B. Pasquini, sotto la direzione di Alessandro De Marchi, e ha portato in scena un Don Giovannimozartiano dai toni oscuri al Teatro Sociale di Rovigo, diretto da Massimo Raccanelli e con la regia introspettiva di Alfredo Corno.

Al Teatro dell’Opera di Roma ha vestito i panni di Achilla nel Giulio Cesare in Egitto di Händel, diretto da Rinaldo Alessandrini e con la regia visionaria di Damiano Michieletto, in una coproduzione con il Théâtre des Champs-Élysées. Questa produzione, insieme al suo Mangiafuoco (Pinocchio) al Teatro Regio di Torino e al Teatro La Fenice di Venezia, conferma la sua capacità di muoversi con disinvoltura tra generi ed epoche diverse.

Il 2024 lo vede impegnato in un dialogo tra classico e moderno: al Festival della Valle d’Itria interpreta Aladino nell’omonima opera di Nino Rota, diretta da Francesco Lanzilotta e con la regia di Rita Cosentino, mentre al Teatro Massimo Bellini di Catania partecipa alla prima mondiale de La Lupa – Il berretto a Sonagli di Marco Tutino, opera ispirata a Pirandello e diretta da Fabrizio Maria Carminati, con la regia spettacolare di Davide Livermore.

Cavalluzzi vanta una significativa esperienza concertistica, con esibizioni alla Wigmore Hall di Londranel recital Anna Bonitatibus & Friends, dove ha presentato rare arie da camera del repertorio italiano, e in opere sinfoniche come lo Stabat Mater di Rossini con l’Orchestra di Padova e del Veneto e il Requiem di Mozart con l’Orchestra della Magna Grecia. Con l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven sotto la direzione di Eric Lederhandler, unendosi a un coro di 200 elementi in un omaggio alla fratellanza universale.

La sua discografia include incisioni di opere barocche e rare, come Idalma di B. Pasquini e La Dori di Cesti (DVD Naxos / CD cpo), Lucrezia Borgia di Donizetti (CD Dynamic), e La Donna Serpente di Casella (CD Dynamic), testimoniando il suo impegno nella riscoperta di capolavori meno noti.

Con una voce dal timbro ricco e avvolgente, una presenza scenica magnetica e una tecnica impeccabile, Rocco Cavalluzzi continua a conquistare pubblico e critica, affermandosi come uno dei bassi più interessanti del panorama lirico internazionale.

 

 

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